Ci teniamo a riportare la vera storia di San Valentino proprio in occasione della sua festa:
L' origine della festa degli innamorati è il tentativo della Chiesa cattolica di porre termine ad un popolare rito pagano per la fertilità.
Fin dal quarto secolo A. C. i romani pagani rendevano omaggio, con un singolare rito, al dio Lupercus.
I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio venivano messi in un'urna ed un bambino estraeva i nomi, opportunamente rimescolati, creando coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità affinché il rito della fertilità ed il Dio fossero onorati, rito che una anno più tardi si sarebbe celebrato nuovamente con la creazione casuale di altre coppie.
Gli antichi Padri della Chiesa, considerando immorale questa vecchia pratica, cercarono un Santo "degli innamorati", per sostituire il libertino Lupercus.
Venne così trovato un candidato possibile in San Valentino, un vescovo che era stato martirizzato circa duecento anni prima.
A Roma, nel 270 d.c. il Vescovo Valentino di Interamna, fatto arrestato dall'imperatore Claudio il Gotico per persuaderlo ad abiurare ed a ritornare al paganesimo, non solo rifiutò di rinunciare alla sua Fede, ma tentò di convertire Claudio al Cristianesimo, senza riuscirci, dato che la storia sostiene che il 24 febbraio 273, Valentino fu messo a morte.
Nel tempo si sono alternate alla vera versione della storia molte leggende quali:
"Sembra che mentre Valentino era in prigione in attesa dell'esecuzione, si innamorò, riamato, della figlia cieca del guardiano, Asterius.
Valentino con la forza della sua fede restituì miracolosamente la vista alla fanciulla e, al momento dell'addio, prima della lapidazione e della successiva decapitazione sulla Via Flaminia, le lasciò un messaggio d'addio, firmandosi "dal vostro Valentino"...frase che sopravvisse al suo autore."
Oppure questa:
"San Valentino aveva un bellissimo giardino dove tutti i bambini si riunivano per giocare insieme.
Giunta la sera egli usciva dalla cappella, li benediva e donava a ciascuno un fiore raccomandando loro di ubbidire alla propria mamma.
Ogni bambino, tornando a casa, coltivava nel cuore sentimenti di amore e rispetto."
O ancora questa:
"Il buon Vescovo Valentino aveva un bellissimo giardino dove permetteva ai bambini di giocare e, a fine giornata, regalava loro un bel fiore.
Un giorno però, dei soldati lo fecero prigioniero e il loro re lo condannò al carcere a vita.
In cella Valentino si preoccupava per i bambini che non avevano più un luogo sicuro dove giocare.
Il Signore allora fece fuggire dalla casa del custode due dei piccioni viaggiatori che il vescovo teneva nel suo giardino e questi si posarono sulla sua finestra.
Valentino li riconobbe e legò al collo di uno un sacchetto a forma di cuoricino con dentro un biglietto. I bambini e i familiari lessero il biglietto. che diceva "A tutti i bambini che amo.. dal vostro Valentino".
Infine da ricordare, che la città di Terni è considerata proprio la città di San Valentino, poiché il Santo è stato il primo Vescovo della città umbra ed ancora oggi si celebrano feste in suo onore in tutto il mese di febbraio.